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Perché non è sufficiente pulire i serbatoi dell’acqua, adibiti a riserva idrica

1 – I SERBATOI ACCUMULANO SPORCIZIA

A seconda delle regioni, della natura delle acque considerate e dello stato degli impianti, le cisterne di stoccaggio d’acqua possono presentare, alla fine di un semestre, dei depositi di natura ed in quantità molto variabile sulle pareti e sui rivestimenti.

Esempio di analisi di depositi sulle pareti di un serbatoio:

– carbonati in C03– 50 %

– ferro in Fe++ 0,5 %

– solfati S04– 0 %

– silice in Si02 3 %

– materie organiche 12 %

– manganese in Mn++ tracce

– calcio in Ca++ 33 %

– alluminio in Al+++ 0,3 %

Ferro, carbonati, silice, calcio e materie organiche giungono a costituire degli strati di aspetto brunastro all’interno del serbatoio. Nei casi estremi, se non é stata presa nessuna precauzione particolare, vegetali e organismi viventi (flagelli e vorticelli) possono aggiungersi agli aggregati.

Tutto questo sarà, molto evidentemente, nefasto per la qualità delle acque distribuite.

( J.L.Biros – “Le nettoyage périodique des réservoirs d’eau potable” in “T.S.M. – L’Eau, Paris, 74e année (1979) – N. 5 —pag.305 – 306).

2 – MANUTENZIONE DI SANIFICAZIONE PREVENTIVA

Per lo stesso motivo per cui si mangia in un piatto pulito e si beve con un bicchiere pulito; come MISURA PREVENTIVA è necessario sanificare, con soluzioni chimiche adeguate, sia i serbatoi sia tutti gli altri componenti dell’impianto idrico, ovvero autoclavi, elettropompe e tubazioni.

La pulizia meccanica dei serbatoi, con idro-pulitrice o spazzoloni, non è sufficiente.

La MANUTENZIONE PREVENTIVA dei serbatoi e di tutti i componenti dell’impianto idrico costituisce un anello della catena che deve assicurare l’obiettivo della “qualità della acqua”. I controlli devono avvenire dalla sorgente al rubinetto di casa.

3 – IL CLORO NON E’ SUFFICIENTE

Il cloro “copre” i problemi, ma si rivela insufficiente a risolverli, reagendo con il ferro e il manganese depositati sulle pareti riduce la sua efficacia e può formare altre impurità.

4 – IN ITALIA

La sensibilità al problema della pulizia e disinfezione dei serbatoi d’acqua è altissima.

A Taranto, ad esempio, una vecchia ORDINANZA del Sindaco dispone che i serbatoi d’acqua potabile devono essere “disincrostati, lavati, disinfettati e revisionati nella loro tenuta” almeno due volte l’anno.

E’ in capo agli amministratori condominiali ovvero al direttore sanitario di una clinica oppure al direttore di un albergo, ecc, la responsabilità dell’applicazione delle misure preventive di sanificazione e del successivo monitoraggio dell’acqua erogata alle utente; attraverso il campionamento a campione (almeno una utenza per ogni colonna montante) e le conseguenziali misurazioni dei parametri chimici e microbiologici, eseguite da laboratori di analisi accreditati.

E’ bene sapere che la conservazione della qualità dell’acqua dal punto di fornitura dell’acquedotto pubblico è disciplinata dalla legislazione nazionale; pertanto, così come esiste l’obbligo della revisione del corretto funzionamento degli ascensori, altrettanto è obbligatorio vigilare sulla qualità dell’acqua erogata ai rubinetti.

Tutti gli operatori del settore hanno ormai constatato che, dopo alcuni anni, i serbatoi sono davvero sporchi – anche nella sabbia esiste lo Sporco.

5 – IL NOSTRO PROGRAMMA

Il sanitizzante biocida a base di perossido di idrogeno e ioni oligodinamici, elimina biofilm, ammassi batterici e formazioni biologiche in genere, compresi la Legionella Pneumophila e ferro-batteri.

Il prodotto è inoltre ecologico perché non lascia alcun residuo pericoloso, infatti si trasforma in acqua e ossigeno.

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